Il Tar del Lazio ha respinto i ricorsi delle case farmaceutiche Roche e Novartis multate dall’Antitrust per 180 milioni di euro per aver fatto cartello nel favorire le vendite di un farmaco più caro per la cura delle patologie dell’occhio: è il caso del Lucentis, favorito dalle due aziende farmaceutiche a scapito del più economico Avastin. La battaglia si sposterà al Consiglio di Stato. Soddisfatto il presidente dell’Autorità Antitrust Giovanni Pitruzzella, per il quale il giudice amministrativo “ribadisce la bontà dell’esito dell’indagine approfondita condotta dall’Autorità, in difesa della concorrenza e dei consumatori”.
La questione si sposta ora nelle aule dei tribunali. La vicenda scatta a marzo scorso, quando l’Autorità Antitrust decide di infliggere una multa da oltre 180 milioni di euro alle due multinazionali farmaceutiche Roche e Novartis con l’accusa di aver fatto cartello per condizionare le vendite di Avastin e Lucentis, i due principali prodotti per la cura della vista: l’accordo ha ostacolato la diffusione dell’uso di Avastin (farmaco più economico), nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di Lucentis (quasi 50 volte più costoso), differenziando artificiosamente i due prodotti. Per il Sistema Sanitario Nazionale l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro soltanto nel 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno. Secondo l’Antitrust Roche e Novartis, “anche attraverso le filiali italiane, hanno concertato sin dal 2011 una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, presentando il primo come più pericoloso del secondo, condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari”. Avastin è un prodotto che è stato registrato per la cura del cancro ma dalla metà degli anni 2000 è stato utilizzato in tutto il mondo anche per la cura di patologie vascolari oculari molto diffuse; Lucentis è un farmaco basato su una molecola in tutto simile a quella di Avastin ma è stato appositamente registrato (da Genentech negli USA e da Novartis nel resto del mondo) per le patologie della vista fino a quel momento curate con Avastin.
Naturalmente le multinazionali si difendono e annunciano battaglia in Consiglio di Stato. In una nota stampa, Novartis “respinge fermamente le accuse di comportamento anti concorrenziale e ogni accusa di condotta anti-competitiva è priva di fondamento. Adotteremo i necessari provvedimenti al fine di appellare la decisione dinanzi al Consiglio di Stato – afferma l’azienda – Novartis opera secondo i più elevati standard e ha sempre agito nel rispetto della normativa italiana e del contesto regolatorio italiano ed europeo. Novartis ritiene che la decisione dell’Antitrust sia in contrasto con la normativa europea, fondamentale al fine di assicurare la sicurezza dei pazienti. Tutti i pazienti hanno diritto di accedere a farmaci che sono prescritti e utilizzati conformemente alle indicazioni approvate”.
Sul fronte opposto c’è la soddisfazione dell’Antitrust. Sostiene Giovanni Pitruzzella, presidente dell’Autorità: “Esprimo soddisfazione per la sentenza con cui il TAR Lazio ha integralmente respinto i ricorsi delle case farmaceutiche Roche e Novartis, confermando così la correttezza della decisione dell’Antitrust che aveva sanzionato l’illecito concorrenziale irrogando la multa di oltre 180 milioni di euro. Il Giudice amministrativo ribadisce così la bontà dell’esito dell’indagine approfondita condotta dall’Autorità, in difesa della concorrenza e dei consumatori, in un caso di particolare rilievo per gli interessi primari come quello alla salute. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato non può che riaffermare in questa circostanza il suo pieno rispetto per le sentenze della magistratura, sia per quelle favorevoli sia per quelle contrarie”.